Per capire questa fantastica arte marziale di origini filippine partiamo dalla terminologia. Secondo alcuni, come il Maestro Dan Inosanto, la parola Kali deriva dalla contrazione del termine “kamot” che significa corpo e “likot” che significa movimento. Secondo altri il termine kali deriva da “kalis” che indicherebbe un’arma da taglio con una lama molto larga. Secondo altri ancora Kali indicherebbe le arti marziali filippine così come le chiamavano gli spagnoli nel 16° secolo. Infine il termine escrima potrebbe indicare solo la forma di scherma filippina che era praticata durante il periodo coloniale spagnolo. Basta porre la domanda di cosa siano Kali, Arnis de Mano , Eskrima (o Escrima) a dieci differenti maestri filippini e probabilmente riceveremo dieci differenti risposte, così come se andassimo in dieci palestre di pugilato in ognuna di esse ci spiegherebbero un modo diverso di “tirare” un jab. Purtroppo ciò è dovuto alla scarsa e insufficiente informazione riguardo alla cultura filippina.
Mentre le arti marziali cinesi come il kung fu o giapponesi come il judo e il karate sono descritte in moltissime opere pubblicate ciò non non si può dire del kali. Inoltre durante l’occupazione spagnola nelle Filippine molte parole in tagalong ( dialetto filippino) furono storpiate e modificate come la parola antica esgrima oggi scritta e pronunciata escrima. Alcune notizie storiche ci pervengono da Pigaffeta , colui che teneva il diario di bordo di Magellano durante le invasioni spagnole. Ferdinando Magellano perse la vita in uno scontro armato contro un gruppo di guerrieri filippini guidati da Lapu Lapu ( eroe dell’isola di Mactan ).
Grazie a queste invasioni le arti marziali filippine si arricchirono molto e il loro bagaglio tecnico diventò invidiabile. Oggi nella maggior parte degli stili studiati nelle Filippine si possono vedere influenze da parte di molte altre forme di lotta malesi, indonesiane , giapponesi ,cinesi e indiani. L’ I.M.A.R.A. usa i termini Kali , Arnis de Mano , Eskrima , per indicare la medesima cosa: l’antica e completa arte marziale filippina sviluppatasi nelle isole filippine intorno al 1500. La ragione per la quale noi dell’ I.M.A.R.A. studiamo le arti marziali filippine è perché attraverso l’allenamento si osserva come un ombrello , un’ascia , un pettine o molte altre armi occasionali si possano maneggiare come un bastone e come la pratica del combattimento armato migliori le qualità fisiche e atletiche ( attributes ) di una persona.
I sistemi studiati dall’I.M.A.R.A.: Arnis Lanada Arku Tai Pa Inosanto-Lacoste System Serrada Escrima Combat Arnis/Eskrima Lameco Esprima Backbacan Kali Le aree studiate dall’ I.M.A.R.A. : Bastone singolo : è l’arma principale in molti sistemi di Kali. Il termini più usati per denominare il bastone sono: baston , olisi , yantok ,rattan. Quest’ultimo è anche il materiale con cui sono fatti i bastoni ( bambù pieno simile al giunco ). Molti stili studiano addirittura solo quest’arma tralasciando le altre. Bastone doppio: da alcuni chiamato “sinawali” , i due bastoni permettono lo sviluppo di tutti gli attributi anche sul lato debole del corpo. E’ una parte poco studiata in alcuni sistemi. Spada y Daga: metodo di chiara provenienza spagnola che prevede l’impiego del bastone e del coltello contemporaneamente.
Tale maneggio abbina le tecniche di un’arma media come il bastone e di un’arma corta come il coltello. La pratica della Spada e della Daga porta a un miglioramento delle movenze del corpo e a una coordinazione straordinaria. Coltello: una delle armi più studiate nel programma dell’I.m.a.r.a. E’ una delle armi più pericolose che il repertorio del Kali possa offrirci. All’interno dei nostri programmi si studia come combattere e come difendersi da esso, ben consapevoli che il combattimento con il coltello è una disciplina letale (“quasi impossibile”).
Si studia sia il combattimento armato che non perché in questo settore la differenza viene fatta da una persona più preparata e più allenata che non dalle dimensioni dell’arma. Bastone lungo (dos manos ): arma poco studiata in molti sistemi di Kali, nell’ I.M.A.R.A. viene studiato il maneggio e il combattimento con esso. Sicuramente non si apprendono elaborati e fantasiosi Kata ma si passa subito dalla manipolazione al combattimento. Dos puntas: bastoncino di lunghezza variabile tra i 10 e i 15 cm è utile per colpire i centri nervosi e alcuni punti “dolorosi” del corpo umano. Tramite il suo maneggio è possibile migliorare le tecniche di “gunting” ossia di percussione sui centri nervosi applicate a mani nude. Armi flessibili: maneggio della cintura e di corde. E’ una disciplina che deriva dal Pentjak Silat indonesiano. All’interno dell’I.m.a.r.a. viene studiato il combattimento con le più svariate armi flessibili.